Guardo la dispensa e realizzo quanto il mondo si è fatto piccolo:
in un solo scaffale, kiwi dalla nuova Zelanda, burro di noccioline dall’Arkansas, prugne secche dalla California, zucchero di canna dall’Equador, cavallo polacco, manzo francese, ma anche pasta di Gragnano, pane sardo e castagne di Avellino.
Altro che KM zero. In 3 minuti ho fatto il giro del mondo passando solo da prodotti alimentari, quindi mediamente deperibili. Che dire? Non credo si possa dire “giusto” o “sbagliato”, ma di certo fa riflettere e dovrebbe far pensare, tanto x dirne una, chi a certi livelli parla di uscita dall’Europa con una certa leggerezza.
Non voglio dire che l’Europa sia la medicina amara ma necessaria, ma che dobbiamo forse cambiare il modo di pensare all’economia e alle misure correttive da adottare per risollevarla. Il mondo, dai tempi di Keynes, è mostruosamente cambiato!