Complici la pioggia e il fatto che Silvy ieri nn è stata benissimo tutti i programmi di oggi (fiera di Lonato come da tradizione col mio Babbo e pranzo dai miei suoceri) sono saltati. E allora giornatina domestica, con micro parentesi in farmacia x’ ieri a una festina di compleanno Nico ha raccattato una bella congiuntivite e al mercato x rimpinguare le scorte di frutta e verdura.
Dopo il pisolo di Silvia e Nico (durante il quale ne ho approfittato x continuare l’intrigante “il club dei patrioti”) abbiam fatto qche lavoretto programmato da tempo: via il cancellino che chiudeva la scala verso l’interrato installato quando Nico ha iniziato a gattonare, spostato il mobile tv in modo che il pozzetto nel pavimento sia finalmente coperto come avevamo programmato e, x finire, smontata la porta scorrevole della cucina e diminuiti gli spessori per farla scomparire del tutto nel muro quando è chiusa. Avevamo già fatto la stessa operazione per la porta della zona notte quando abbiamo appeso i cubi in sala e, conoscendone la complessità , avevamo sempre rinviato, ma oggi ci siam decisi ed ora ammiriamo compiaciuti un risultato che, di fatto, è percepibile solo x noi (chi ci farà mai caso), ma ne è valsa cmq la pena.
In queste occasioni guardiamo la nostra casa e ne siamo innamorati, ma non cessiamo di stupirci, amareggiati, x come la “triade” Bonoldi, Goffi e Costa (led 2 immobiliare) abbiano scandalosamente risparmiato su molte finiture. E … fessi (o ingenui) noi a non contestare quanto palesemente non conforme nn solo a quel poco definito e preciso pezzo di carta che chiamavamo “capitolato”, ma anche e soprattutto ad un minimo livello di decenza. Ma tant’è … è andata così e la ns casa resta, cmq, bellissima.
Tutti abbiamo “capitolato” di fronte alle mille imperfezini della casa che poi si ama per ciò che diventa.