I senatori a vita sono da sempre un bel problema, oggetto di dibattito e discussione in dottrina: la costituzione prevede che, oltre agli ex presidenti, il presidente della repubblica ne possa nominare 5. Il legislatore costituzionale, come spesso accade in Italia, si è però dimenticato di definire e precisare i contorni della disposizione, lasciando così ampio spazio all’interpretazione.
Non è chiaro, infatti, se ciascun presidente possa nominarne 5 o se in tutto i senatori di nomina presidenziale in carica possano essere 5. Ciascun presidente ha interpretato a modo suo la disposizione.
Ora, facciamo un’ipotesi assurda e ipotizziamo non solo che ogni capo dello stato ne scelga 5, ma anche che, per 10 anni consecutivi, il p.r. passi all’altro mondo dopo solo 1 anno di “reggenza” (ripeto che e’ un caso di scuola, frutto di mera fantasia).
Ora, al termine dei 10 anni i 50 longevi senatori a vita porrebbero un bel problema, in un paese sempre piu’ spaccato a meta’: votano o non votano la fiducia al governo?
E’ evidentemente, un esercizio di stile … Nulla di piu’, ma mi serve per riflettere e giungere ad una conclusione: delle due l’una, o il legislatore chiarisce una volta per tutte quanti senatori a vita possono esser nominati e che funzione hanno o questo paese non risolvera’ i propri problemi strutturali perche’ sara’ troppo impegnato a discutere di cio’ che sarebbe successo senza il voto di Andreotti …